Registrato nel Parco il raro Re di quaglie (Crex crex)

07-06-2021 12:40 -

Durante le attività di monitoraggio degli anfibi in canto, nel settore meridionale del Parco Nazionale della Maiella, nella zona degli Altipiani maggiori, il tecnico biologo (zoologo) del parco Marco Carafa e il collaboratore Bruno D’Amicis, hanno ascoltato a lungo un maschio in canto del raro Re di quaglie (Crex crex), confermando così una prima segnalazione di quest'ultimo.
Si tratta di una specie poco più grande della più nota quaglia, con la quale condivide la predilezione per i prati umidi. Difficile da osservare in quanto trascorre la maggior parte del tempo nascosto tra l’alta vegetazione erbacea, per emergere da essa solo al tramonto o all’alba, quando il maschio sale sopra massi o tronchi, ed emette il suo tipico verso, stridulo e ritmico.
Raro e localizzato in Italia, è presente come nidificante solo nelle regioni nord-orientali. Per l’Abruzzo si tratta della quarta segnalazione e della prima per la provincia di Chieti. Le precedenti sono relative alla provincia di Teramo e a quella dell’Aquila, tra il 2005 e il 2019.
La sua presenza nel Parco Nazionale della Maiella esalta la qualità ambientale rappresentata dall’area de “I Quarti”, piani carsici che ospitano vegetazioni relitte di aggruppamenti favoriti in passato dal clima quaternario più freddo ed umido, quali le praterie a grandi carici e gli estesi prati inondati da sfalcio, e che rispondono perfettamente alle esigenze ecologiche del Re di quaglie.
I prati da sfalcio, oltre a rappresentare una peculiare risorsa agricola e zootecnica di montagna, rappresentano habitat semi-naturali di eccezionale valore naturalistico, in cui specie animali come il Re di quaglie sono state favorite proprio dall’uomo attraverso pratiche agricole tradizionali che perdurano da secoli.
Il mantenimento di corrette forme di gestione della pratica dello sfalcio in questi habitat semi-naturali, è necessario per la salvaguardia di tutte le specie animali e vegetali rare ed in pericolo di estinzione, per fortuna ancora presenti nel Parco Nazionale della Maiella.
Da subito è stato avviato un monitoraggio ad ampio raggio, cercando di indagare sulla presenza della specie in un’area più vasta per capire soprattutto lo status e l’entità demografica della specie nel Parco.

Nel video che trovate su https://youtu.be/6Sv5KcMc1bY è possibile ascoltare la registrazione del canto effettuata dai due fortunati biologi che si sono trovati al posto giusto e al momento giusto.

ph. Bruno D'Amicis