Monitoraggio carnivori
I due principali carnivori del parco, il lupo e l’orso bruno marsicano, sono stati fin dalla sua istituzione oggetto di attività di conservazione e di monitoraggio portate avanti sia con indagini dell’Ente che tramite lo strumento comunitario dei Life.
Le prime indagini conoscitive sul lupo sono state condotte tramite lo snow tracking, che attraverso la presenza contemporanea sul territorio di più squadre di operatori permette, rilevando le tracce lasciate dai lupi sulla neve, di ottenere informazioni relative alla distribuzione, al numero di branchi ed alla numerosità dei diversi gruppi.
Successivamente a questa attività nell’ambito del LIFE Coex si è affiancato il monitoraggio tramite ululato indotto, il cosiddetto wolf howling che nel periodo estivo permette di individuare i nuclei riproduttivi e le aree in cui i lupi costruiscono le loro tane.
L’utilizzo contemporaneo di queste due tecniche ha permesso di poter conoscere con una buona accuratezza la popolazione di lupo presente ogni anno nel territorio del Parco. A queste indagini si è affiancato il monitoraggio tramite video-fototrappole che rendono possibile ottenere una mole notevole di dati con un impegno relativamente limitato.
La numerosità, la struttura per sesso ed età, lo stato riproduttivo, il comportamento di marcatura e lo stato di salute, sono solo alcune delle informazioni che negli ultimi anni è stato possibile ottenere tramite questo metodo. Ultima e più sofisticata metodologia, avviata nell’ambito del Life Wolfnet, è quella che attraverso collari GPS permette di seguire costantemente gli spostamenti dei lupi, conoscere in dettaglio la forma e le dimensioni del territorio, i ritmi di attività e l’attività di predazione sugli ungulati selvatici e sul bestiame al pascolo. Relativamente all’orso, alle attività di rilevamento di segni di presenza ed al videotrappolaggio è stato affiancato un monitoraggio genetico che solo è in grado di fornire in modo non invasivo dati relativi al numero di individui, al sesso ed anche agli spostamenti effettuati.
Molte delle attività avviate nell’ambito di progetti sono poi diventate monitoraggio di routine da parte del Parco che opera in modo da poter garantire in maniera costante nel tempo le conoscenze necessarie a tutelare questi due carnivori.
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