27 Aprile 2024
Un Parco di Montagna affacciato sul Mare

Montenerodomo

Piazza Benedetto Croce
66010, Montenerodomo (CH)
Telefono: 0872960109
Sito internet: comunemontenerodomo.it
Email: protocollo@comunemonetenerodomo.it
PEC: comune.montenero.ch@halleycert.it
Densità: 20,1 abitanti per Km2
Estensione: 30 km2
Popolazione: 603
Nome abitanti: Monteneresi
Il paese, a 1165 m. s.l.m., sorge su una cresta rocciosa delimitata da due valli.

Montenerodomo fu abitato fin dall’antichità e le sue ricchissime risorse storico-culturali sono testimoniate dal Parco Archeologico di Iuvanum, dove si ergeva prima una città sannitica e dopo una romanica. Questo sito è diviso in tre parti: la prima, con il santuario ed il teatro; la seconda, con il foro e la basilica; la terza, con gli edifici privati. Attualmente a ridosso del sito, si trova l’interessante Museo, dove oltre all’area archeologica vi è quella dedicata alla Storia e Alla Trasformazione del Paesaggio. Nel dicembre 1943, durante la Seconda guerra mondiale, metà del paese fu distrutto per via della sua posizione lungo la linea Gustav e solo successivamente fu ricostruito. Oggi il paese conserva due chiese: la chiesa di San Martino situata nel cuore del borgo in piazza Benedetto Croce, dove è presente l’altarino di San Fedele (festeggiato il 24 aprile) e la chiesa di San Vito, localizzata in Piazza De Thomasis. Tra i luoghi d’interesse vi è anche Palazzo Croce, residenza della famiglia di Benedetto Croce e l'Abbazia di Santa Maria in Palazzo, della quale attualmente rimane solo la planimetria, fu prima monastero cistercense e poi chiesa pastorale attiva fino al XV secolo. Di notevole importanza naturalistica è l’itinerario che si snoda sugli affioramenti calcari di colle della Guardia e Monte di Maio.

Il comune di Montenerodomo contribuisce alla biodiversità agricola autoctona della Maiella con la coltivazione di una varietà di frumento duro chiamato Marzuolo e una varietà di patata rossa. Quest’ultima con buccia rossa e polpa bianca debolmente farinosa, in passato era spesso aggiunta per la preparazione del pane e della polenta, mentre oggi la si utilizza nella preparazione dei frascarielli, minestra di farina che un tempo veniva preparata per aumentare il latte delle partorienti.
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