La conservazione della trota mediterranea nel Parco Nazionale della Maiella
Da sempre la nostra specie è attratta dall'incognito e dal rischio. È quel fascino incontrollabile del limite, che incuriosisce, ma che allo stesso tempo incute timore
Per queste ragioni, esistono luoghi, che, nonostante le difficoltà di accesso e i pericoli reali che li contraddistinguono, continuano ad attrarre le persone come magneti.
Questo nome, che evoca i boschi sacri dell'antichità, cioè il “Lucus” dei latini, sottolinea proprio la persistente sacralità e il potere evocativo del luogo. Si tratta di particolari torrioni di roccia e pareti isolate di calcare levigato che svettano dai boschi e dalle radure della zona.
Negli ultimi tre milioni di anni, il massiccio della Maiella ha subito un sollevamento imponente e repentino. A seguito di questo innalzamento, i fiumi che nascono dalla montagna ne hanno scavato profondamente il profilo, generando valli, forre e canyon molto stretti, come quello del fiume Orta, per l'appunto.
Sembra incredibile che il timido ruscello dalle acque leggermente opache che scorre lentamente sotto lo splendido borgo medievale di Roccacaramanico, dopo essere sorto a Passo San Leonardo, dopo pochi chilometri di corso sia in grado di incidere così profondamente sul paesaggio. Una chiara testimonianza che le forze lente, come quelle del tempo e dell'acqua, sono in fondo quelle che lasciano dietro di sé i segni più profondi e duraturi.
Sembra incredibile che il timido ruscello dalle acque leggermente opache che scorre lentamente sotto lo splendido borgo medievale di Roccacaramanico, dopo essere sorto a Passo San Leonardo, dopo pochi chilometri di corso sia in grado di incidere così profondamente sul paesaggio. Una chiara testimonianza che le forze lente, come quelle del tempo e dell'acqua, sono in fondo quelle che lasciano dietro di sé i segni più profondi e duraturi.