La fauna delle mughete e la vipera dell'Orsini nel Parco Nazionale della Maiella
Uno degli ambienti più rappresentativi del Parco Nazionale della Maiella è sicuramente quello delle mughete. Anche se sembra poco più di un cespuglio, il mugo, in realtà, è un pino vero e proprio, per quanto davvero particolare...
Ancora ben diffuse nelle Alpi centro-orientali, in Appennino le mughete sono rarissime. Da sempre odiate dai pastori in cerca di pascoli per i loro animali, nei secoli esse sono state tagliate, bruciate ed eliminate da gran parte delle montagne della regione.
Qui, centinaia di migliaia di queste piccole conifere creano una barriera impenetrabile, attraversabile solamente lungo la rete sentieristica del Parco oppure lungo quelle pochissime, vie superstiti di pastori e briganti, tracciate tanto tempo fa. Il resto è il regno della natura selvaggia: la copertura e la protezione offerta dalle mughete permettono ad una ricca biodiversità di sopravvivere a queste quote.
Se i camosci sono ghiotti dei giovani getti del pino mugo, cervi e caprioli, invece, trovano nelle mughete rifugio dalla calura e dai predatori. Lo sanno bene i lupi, che frequentano assiduamente questi ambienti a caccia delle loro prede: ne sono testimonianza i frequenti escrementi, grossi e ricchi di pelo, che si incontrano lungo i sentieri e nei punti di incrocio.
Anche numerose specie di invertebrati vivono in questo ambiente. Nelle zone più assolate, alla base dei pini, le formiche rosse costruiscono dei grossi acervi (nidi) con gli aghi di mugo e di ginepro.
È un animale schivo, che evita il contatto con l'uomo e, se non manipolato, risulta praticamente innocuo. La vipera dell'Orsini è legata agli ambienti di steppa, con presenza di piccoli arbusti, in particolare di ginepro.
Alcune delle sue popolazioni, come quelle di alcune aree del Sirente - Velino, per esempio, hanno risentito fortemente delle manomissioni dovute alla realizzazione e all'ampliamento degli impianti da sci, del traffico di fuoristrada sul manto erboso, oppure della costruzione di strade in quota. Per altre, invece, sembra sia il sovrapascolo dovuto a forte presenza di bestiame domestico o, talvolta, anche di ungulati selvatici, a compromettere la sopravvivenza di questa specie minacciata.
In queste rare finestre di attività della vipera dell'Orsini si concentrano, giocoforza, anche gli sforzi di studio e monitoraggio da parte dei tecnici del Parco Nazionale, che, negli anni, tengono sotto osservazione la popolazione della Maiella. I serpenti sono campionati lungo dei transetti, ovvero dei percorsi prestabiliti. Ogni serpente individuato, viene catturato e trattenuto il tempo necessario per determinarne il sesso, registrare il peso e, infine, scattare una fotografia identificativa e che ne permette la misurazione. Inoltre, in ogni sessione di ricerca, vengono raccolti dati su alcuni parametri ambientali, quali temperatura, intensità e direzione del vento, ad esempio, che, messi in relazione con le fasi di attività del serpente, possono offrire utili informazioni sul suo comportamento ed ecologia.