Valle di Taranta, Grotte del Cavallone
La valle di Taranta è una profonda frattura nel fianco della montagna, che sembra quasi una rozza ferita dai bordi irregolari inferta nel tessuto del paesaggio.
Da qui, mentre i primi raggi del sole illuminano le rocce e le ombre della notte piano piano svaniscono, lo sguardo può liberarsi del peso della gravità e risalire senza fatica la lunga morena del fondovalle, scorrere le impressionanti pareti di roccia e soffermarsi sulle cime che ne adornano la testata.
Più che una vetta appenninica, lo Stincone ricorda le montagne erose dal vento nei deserti color ocra del Nord America, scenografia di innumerevoli film western e hollywoodiani inseguimenti tra nativi e cowboy.
Non è facile vivere in perenne lotta con la forza gravità. Solo le piante più caparbie riescono a farlo.
Anche per gli animali non è affatto scontato sopravvivere da queste parti. Sono pochi i vertebrati terrestri, oltre alle piccole lucertole e ai camosci, ovviamente, in grado di affrontare i rischi di un mondo verticale in perenne cambiamento. Questo è il regno degli acrobati dell'aria: uccelli, pipistrelli e insetti vivono nella Valle di Taranta con moltissime specie diverse. Qui, al vento, fanno eco i richiami sgraziati dei gracchi alpini o del falco pellegrino. Qui, stormi di rondini montane fanno da ancelle all'aquila reale.